Ciclista sulla passerella del Ponte di Brooklyn con vista dello skyline di Manhattan.

Una passeggiata indimenticabile sul ponte di Brooklyn: la magia di New York in autunno

Introduzione: un inizio magico a New York

Durante il mio stop-over a New York il 28 ottobre 2011, in vista di una riunione di lavoro a Rochester, ho avuto l’opportunità di vivere un’esperienza che non dimenticherò mai: una passeggiata sul Brooklyn Bridge Pedestrian Walkway. Con il cielo limpido e l’aria fresca di ottobre, è stata una giornata perfetta per esplorare uno dei simboli più iconici di New York.

Una giornata perfetta per il ponte di Brooklyn

Il ponte di Brooklyn, con la sua maestosa struttura sospesa, offriva una vista spettacolare su Lower Manhattan. Mentre camminavo, potevo ammirare i grattacieli che si stagliavano contro il cielo blu, il porto fluviale animato e la vivacità delle persone che, come me, si godevano questo percorso. Turisti, podisti, ciclisti: tutti condividevano un momento di serenità, circondati dalla bellezza della città.

Fotografie e ricordi

Ho scattato numerose foto durante la mia passeggiata, cercando di catturare la bellezza unica di quel momento. Le immagini dei grattacieli di Manhattan, del porto fluviale e delle persone che attraversavano il ponte resteranno per sempre nel mio album di ricordi. È stato un momento di pace e contemplazione, che contrastava con la frenesia che di solito caratterizza New York.

Il cambiamento improvviso del tempo

Non avrei mai immaginato che, solo un giorno dopo, New York sarebbe stata colpita da una tempesta di neve inaspettata, la famosa “Snowtober“. La neve ha portato disagi e problemi al traffico, ma io mi considero fortunato per aver vissuto il ponte di Brooklyn in una giornata così perfetta, poco prima che la città venisse avvolta dal manto bianco.

Momenti da ricordare

La mia passeggiata sul Ponte di Brooklyn rimarrà uno dei ricordi più belli del mio viaggio a New York. È stata una giornata che mi ha regalato non solo splendide vedute, ma anche un momento di connessione con l’anima di questa città unica.

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Murales a Mission District – San Francisco

Arrivi alle 6:30 di un sabato mattina a Mission Distric, il primo insediamento urbano di San Francisco, per vedere se è vero che è proprio una galleria d’arte all’aria aperta come tutti dicono.

L’esperienza eccede ogni aspettativa.

Lungo Balmy Alley, Valencia Street, Mission Street, Clarion Alley, Harrison Street, e le molte altre, ti trovi di fronte ad una fantasmagoria di murale vivaci. Molti di loro sono vere e proprie opere d’arte che giustificherebbero da sole la visita a San Francisco.

Il quartiere non è esattamente uno dei quartieri dove sentirsi più tranquilli, almeno in alcune sue parti. I segni della povertà e del degrado sono evidenti e cozzano ancor più considerando quanto San Francisco sia una delle città più ricche da tutti i punti di vista degli USA (economico, culturale, di bellezze naturali).

In tutto il quartiere sono centinaia i muri e le recinzioni decorati con opere d’arte variopinte. I temi vanno dal patrimonio culturale alle dichiarazioni politiche e sociali.

La collezione di dipinti murali riflette una varietà di stili artistici e spesso raffigura temi di inclusione sociale.

La prima apparizione di murales prima in Balmy Alley avviene a metà degli anni 1980 come espressione di indignazione per i diritti umani e di abusi politici in America centrale.

Oggi, i temi si sono ampliati per includere i temi connessi con la violazioni dei diritti umani, gentrification e l’uragano Katrina.

La visita va fatta rigorosamente a piedi, passeggiando nelle strade e stradine, entrando anche nei vicoletti che fanno scoprire alcune delle opere (perché di opere vere e proprie si tratta) più belle.

Una menzione a parte merita “The women’s building” (“a safe place for women”) sia per il suo significato che per la incredibile qualità delle opere d’arte che sono i murales che la decorano.

The women’s building” è riconosciuto a livello mondiale per la sua MaestraPeace murale, che onora il contributo delle donne di tutto il mondo. Dipinta nel 1994 su due pareti, questo murale è il risultato di un lavoro multi-culturale con la collaborazione di sette donne artiste di diverse generazioni.

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