Ciclista sulla passerella del Ponte di Brooklyn con vista dello skyline di Manhattan.

Una passeggiata indimenticabile sul ponte di Brooklyn: la magia di New York in autunno

Introduzione: un inizio magico a New York

Durante il mio stop-over a New York il 28 ottobre 2011, in vista di una riunione di lavoro a Rochester, ho avuto l’opportunità di vivere un’esperienza che non dimenticherò mai: una passeggiata sul Brooklyn Bridge Pedestrian Walkway. Con il cielo limpido e l’aria fresca di ottobre, è stata una giornata perfetta per esplorare uno dei simboli più iconici di New York.

Una giornata perfetta per il ponte di Brooklyn

Il ponte di Brooklyn, con la sua maestosa struttura sospesa, offriva una vista spettacolare su Lower Manhattan. Mentre camminavo, potevo ammirare i grattacieli che si stagliavano contro il cielo blu, il porto fluviale animato e la vivacità delle persone che, come me, si godevano questo percorso. Turisti, podisti, ciclisti: tutti condividevano un momento di serenità, circondati dalla bellezza della città.

Fotografie e ricordi

Ho scattato numerose foto durante la mia passeggiata, cercando di catturare la bellezza unica di quel momento. Le immagini dei grattacieli di Manhattan, del porto fluviale e delle persone che attraversavano il ponte resteranno per sempre nel mio album di ricordi. È stato un momento di pace e contemplazione, che contrastava con la frenesia che di solito caratterizza New York.

Il cambiamento improvviso del tempo

Non avrei mai immaginato che, solo un giorno dopo, New York sarebbe stata colpita da una tempesta di neve inaspettata, la famosa “Snowtober“. La neve ha portato disagi e problemi al traffico, ma io mi considero fortunato per aver vissuto il ponte di Brooklyn in una giornata così perfetta, poco prima che la città venisse avvolta dal manto bianco.

Momenti da ricordare

La mia passeggiata sul Ponte di Brooklyn rimarrà uno dei ricordi più belli del mio viaggio a New York. È stata una giornata che mi ha regalato non solo splendide vedute, ma anche un momento di connessione con l’anima di questa città unica.

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Tomba di Igor Stravinsky al cimitero di San Michele a Venezia.

L’Isola di San Michele: Il misterioso cimitero di Venezia e le sue tombe celebri

Introduzione

Il cimitero dell’isola di San Michele a Venezia non è solo un luogo di riposo per i defunti, ma anche un sito di grande bellezza e fascino, ricco di storia, arte e leggende. Tra i suoi sentieri tranquilli e i cipressi maestosi, si trovano le tombe di personaggi famosi e monumenti che raccontano storie di un passato lontano.

Storia del cimitero di San Michele

Il cimitero di San Michele è stato fondato all’inizio del XIX secolo, dopo che un decreto napoleonico vietò le sepolture all’interno della città di Venezia per motivi igienici. Questo cimitero, unico nel suo genere, si trova su un’isola tra il Canal Grande e la Laguna di Venezia. Originariamente sede di un monastero camaldolese, l’isola conserva ancora tracce del passato religioso, che si mescolano con la sua attuale funzione di luogo di riposo eterno.

Le sepolture celebri

L’isola di San Michele è famosa per ospitare le tombe di numerosi personaggi illustri, sia veneziani che stranieri. Tra le sepolture più celebri troviamo quella del compositore russo Igor Stravinsky, le cui opere hanno rivoluzionato la musica del XX secolo. Stravinsky scelse Venezia come luogo di riposo, attratto dalla sua bellezza e dalla sua atmosfera unica.

Accanto a Stravinsky si trova la tomba del poeta americano Ezra Pound, una figura chiave della letteratura modernista. Pound trascorse molti anni in Italia, e la sua tomba, semplice ma evocativa, attira visitatori da tutto il mondo.

Non lontano da queste sepolture si trova la tomba del celebre ballerino russo Sergei Diaghilev, fondatore dei Ballets Russes. Diaghilev è ricordato per aver introdotto una nuova era nella danza, e la sua tomba è spesso adornata con scarpette da ballo lasciate dai visitatori come omaggio al suo contributo artistico.

Tra i veneziani illustri sepolti a San Michele ci sono anche il compositore Luigi Nono, noto per le sue opere sperimentali e politicamente impegnate, Emilio Vedova, famoso per essere stato uno dei principali esponenti dell’arte astratta in Italia e per il suo uso dinamico e vigoroso del colore e della materia, e la scrittrice Freya Stark, una delle più grandi esploratrici del XX secolo, che ha descritto i suoi viaggi in Medio Oriente con uno stile unico e affascinante.

Architettura e arte: le tombe più significative

Il cimitero di San Michele è un vero e proprio museo a cielo aperto, dove l’architettura delle tombe riflette una vasta gamma di stili, dal neoclassico al moderno. Una delle tombe più impressionanti è quella della famiglia Morosini, un elaborato monumento neoclassico decorato con sculture di angeli e figure allegoriche che simboleggiano il dolore e la speranza.

Un altro esempio di architettura notevole è la Cappella Vivarini, un piccolo edificio neogotico situato in una delle zone più tranquille del cimitero. Questa cappella è famosa per le sue vetrate colorate e per le decorazioni in marmo, che creano un’atmosfera di pace e riflessione.

La tomba del barone Franchetti è un altro punto di interesse: una struttura imponente in marmo bianco con dettagli neorinascimentali, che spicca per la sua eleganza e la sua ricercatezza. Anche la tomba della famiglia Vendramin è degna di nota per il suo stile eclettico, che combina elementi neoclassici e modernisti in un’unica opera d’arte.

Le leggende e i misteri dell'isola

Come ogni luogo ricco di storia, anche l’isola di San Michele è avvolta da leggende e racconti misteriosi. Si dice che l’isola sia abitata dagli spiriti dei defunti e che durante la notte si possano udire sussurri tra i cipressi. Queste storie, vere o no, aggiungono un tocco di fascino a un luogo già di per sé magico.

Come visitare il cimitero di San Michele

Visitare il cimitero di San Michele è semplice: si può prendere un vaporetto della linea 4.2 della ACTV dal centro di Venezia. L’isola è aperta ai visitatori durante tutto l’anno, ma è importante ricordare che si tratta di un luogo sacro, e quindi è necessaria una certa sensibilità e rispetto.

Conclusione

Il cimitero di San Michele è molto più di un luogo di sepoltura. È un viaggio nel tempo e nello spazio, dove la storia, l’arte e il mistero si intrecciano per offrire ai visitatori un’esperienza indimenticabile. Le tombe celebri e le strutture architettoniche uniche rendono questo luogo una tappa obbligata per chi vuole esplorare un lato diverso di Venezia, lontano dalla folla turistica.

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La Sala dell'Offerta di Preghiere per i Buoni Raccolti al Tempio del Cielo, Pechino, Cina, con turisti che esplorano la piazza circostante.

Alla scoperta del Tempio del Cielo di Pechino: un viaggio tra storia e spiritualità

Introduzione

Durante i miei viaggi a Pechino nel 2010 e nel 2015, ho avuto l’opportunità di visitare il Tempio del Cielo o Tempio del Paradiso, (zh. 天壇T, 天坛STiāntánP, in manciùAbkai mukdehun, “Altare del Cielo” in entrambe le lingue, in inglese Temple of Heaven)

É uno dei luoghi più affascinanti e spirituali della capitale cinese. Questa esperienza unica mi ha permesso di esplorare un sito di grande significato storico e culturale, apprezzato non solo dai turisti, ma anche dai residenti di Pechino.

Descrizione del Tempio del Cielo

Il Tempio del Cielo, situato nella parte meridionale di Pechino, è un complesso templare che risale alla dinastia Ming e Qing. Costruito come un altare sacrificale imperiale confuciano, il tempio è stato progettato per consentire all’imperatore, noto anche come “figlio del Cielo”, di compiere riti sacri per invocare la pace e un buon raccolto. Oggi, è un sito patrimonio dell’umanità dell’UNESCO e rappresenta un’icona culturale e spirituale della Cina.

Elementi architettonici principali

  • Altare Circolare (圜丘坛): Questa piattaforma di marmo a tre livelli è il luogo dove l’imperatore celebrava i sacrifici al Cielo durante il solstizio d’inverno. Il design circolare simboleggia il cielo e la perfezione divina.
  • Tempio del Dio dell’Universo (皇穹宇): Un edificio circolare con un tetto spiovente, utilizzato per custodire gli altari quando non erano in uso. Questo tempio è famoso per il “Muro dell’Eco”, che permette a un sussurro di viaggiare da un’estremità all’altra.
  • Sala della Preghiera per i Buoni Raccolti (祈年殿): Una magnifica struttura a tre tetti, costruita su una piattaforma circolare a tre livelli. Qui, l’imperatore pregava per un raccolto abbondante. Le 24 colonne del tempio rappresentano i 24 periodi del calendario lunare cinese.

Esperienze personali

Durante le mie due visite, ho potuto vivere il Tempio del Cielo da diverse prospettive. Nel 2010, dopo un meeting di lavoro, ho esplorato il tempio da solo, affrontando un lungo cammino fino alla stazione della metropolitana più vicina a causa della riluttanza dei taxisti di affrontare il traffico intenso di Pechino. Nel 2015, invece, ho avuto il piacere di visitarlo nuovamente, questa volta in compagnia di amici e familiari, spostandoci in bicicletta. È stata un’esperienza incredibile che consiglio a tutti coloro che desiderano immergersi nella vita locale.

Un luogo di comunità e cultura

Oltre alla sua importanza religiosa, il Tempio del Cielo è un luogo amato anche dagli abitanti di Pechino per le attività sociali e ricreative come la ginnastica, la danza e il footing. È un luogo di incontro dove storia, spiritualità e vita quotidiana si fondono in un’unica armoniosa esperienza.

Conclusione

Il Tempio del Cielo è una tappa imperdibile per chiunque visiti Pechino. Che siate appassionati di storia, spiritualità, o semplicemente alla ricerca di un luogo tranquillo per riflettere e rilassarsi, questo complesso templare vi offrirà un’esperienza indimenticabile.

Consiglio di viaggio: Considerate di raggiungere il tempio in bicicletta per vivere un’esperienza autentica e godere appieno dell’atmosfera unica del luogo. La bicicletta comunque va lasciata fuori dal parco all’interno del quale ci si può spostare solo a piedi.

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Mia moglie al Mercato Flottante di Damnoen Saduak in Thailandia, circondata da barche e venditori locali.

Visita al mercato flottante di Damnoen Saduak in Thailandia: un’esperienza unica

Un tuffo nella tradizione dei mercati flottanti del Far East

Durante il nostro viaggio in Thailandia, io e mia moglie abbiamo avuto la fortuna di visitare uno dei mercati più iconici del paese: il mercato flottante di Damnoen Saduak (https://en.wikipedia.org/wiki/Damnoen_Saduak_Floating_Market). I mercati flottanti sono una parte essenziale della cultura e dell’economia dei paesi del Far East, presenti non solo in Thailandia, ma anche in Cambogia, Vietnam, Malaysia, Indonesia, e altri paesi della regione. Questi mercati rappresentano una combinazione unica di tradizione e commercio, offrendo un’esperienza vivace e autentica che affonda le sue radici nella storia.

L'inizio dell'avventura in sampan (barca) prima dell'alba

La nostra visita è iniziata prima dell’alba, quando il sole non era ancora sorto sopra le calme acque dei canali dove si tiene il mercato. Abbiamo preso un sampan (https://en.wikipedia.org/wiki/Sampan).

Il termine “sampan” si riferisce a una tipologia di piccola imbarcazione a remi o a motore, utilizzata in molti paesi asiatici, tra cui la Thailandia. Queste barche sono spesso realizzate in legno e hanno una forma allungata e stretta, ideale per navigare nei canali stretti del mercato galleggiante.

Nel contesto del mercato galleggiante di Damnoen Saduak, le “sampan” sono utilizzate dai venditori per muoversi tra i canali, vendendo prodotti freschi, artigianato e cibo preparato direttamente sulle barche. Le “sampan” sono un simbolo iconico di questo mercato e rappresentano un’importante attrazione turistica per chi visita la regione.

Guidati da un esperto barcaiolo locale lungo i canali di Damnoen Sadauk

Guidati da un esperto barcaiolo locale, abbiamo esplorato i canali, osservato i venditori avvicinarsi con i loro sampan alle loro postazioni e preparare le merci da mettere in vendita e, ovviamente, fatto tante foto.

Sono stati lunghi momenti tranquilli perché il mercato sembrava quasi addormentato, un contrasto netto con la frenesia che si sarebbe scatenata poco dopo. Navigare tra i canali a quell’ora ci ha permesso di cogliere l’atmosfera unica del mercato in preparazione, con i primi raggi di sole che illuminavano l’acqua.

Camminando sui lati dei canali per esplorare il mercato dalla terraferma

Dopo il giro in barca, abbiamo proseguito la nostra visita camminando lungo i lati dei canali. Man mano che la mattina avanzava, il mercato cominciava a prendere vita con l’arrivo di barche cariche di merci di ogni tipo. Era incredibile vedere la varietà di prodotti in vendita: frutta fresca, verdure, spezie, artigianato locale, e persino abbigliamento. È quasi come un centro commerciale sull’acqua, dove ogni “negozio” è una barca che fluttua lungo i canali stretti e trafficati.

Il cibo: l’attrazione principale del mercato

Uno degli aspetti più affascinanti del Mercato Flottante di Damnoen Saduak è il cibo. Qui, il cibo è più di un semplice prodotto in vendita infatti è una parte vitale dell’esperienza del mercato. Dai prodotti freschi come frutta e verdura ai piatti pronti di street food, c’è qualcosa per tutti i gusti. Ovviamente occorre essere pronti ad apprezzare sapori e profumi diversi da quelli cui siamo abituati in Italia.

Abbiamo avuto l’opportunità di assaggiare alcune delle specialità locali preparate direttamente sulle barche, come il famoso Pad Thai e il mango sticky rice. È stata un’esperienza culinaria unica, che ci ha permesso di avere, letteralmente, un assaggiodella cultura locale.

Conclusione: un'esperienza indimenticabile al mercato flottante di Damnoen Saduak

La nostra visita al Mercato Flottante di Damnoen Saduak è stata un’esperienza indimenticabile, che ci ha permesso di esplorare una parte affascinante della cultura e della vita quotidiana thailandese. Se stai pianificando un viaggio in Thailandia, ti consigliamo vivamente di includere una visita a uno dei suoi mercati flottanti. Sarà un’esperienza che non dimenticherai mai!

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Vista autunnale del Lago di Tovel con riflessi d'acqua e alberi colorati, Val di Non, Trentino

Escursione al lago di Tovel: foliage autunnale e fotografia all’alba in Val di Non

Preparativi per l'escursione: B&B e sveglia ben prima dell’alba

Qualche anno fa, il 19 ottobre 2013, ho deciso di concedermi una giornata di pura immersione nella natura. Ho scelto come destinazione il suggestivo Lago di Tovel, situato nella splendida Val di Non, in Trentino.

Il lago di Tovel è all’interno del Parco Naturale Adamello-Brenta. Si possono trovare maggiori informazioni su orari e regole del parco, visitando il sito ufficiale del Parco Naturale Adamello Brenta.

Ho prenotato un accogliente B&B lì vicino e mi sono preparato per una levataccia prima dell’alba .

Sapevo che la luce mattutina avrebbe offerto le migliori condizioni per fotografare il foliage autunnale, e l’idea di catturare questi colori vibranti era proprio lo scopo della escursione.

Lago di Tovel all'alba: un paesaggio mozzafiato

Sveglia alle prime ore del mattino, robusta colazione, il cielo ancora buio, ho lasciato il B&B con il mio zaino, attrezzatura fotografica pronta e la mente piena di aspettative.

Arrivato al Lago di Tovel, sono stato accolto da un paesaggio che sembrava uscito da un quadro. Le montagne che circondavano il lago si riflettevano perfettamente nelle sue acque cristalline, creando uno spettacolo di simmetria naturale. Il silenzio era rotto solo dal fruscio delle foglie cadenti e dal canto lontano degli uccelli.

L’albeggiare ha creato prima la luce tipica dell’ora blu per trasformarsi poi nella luce dorata dell’ora d’oro tingendo tutto di un caldo color miele. È allora che il lago si è trasformato in uno specchio che rifletteva le mille sfumature di rosso, arancione e giallo delle foglie autunnali.

Fotografare il foliage: consigli e esperienza personale

Fotografare il foliage al Lago di Tovel è stato un vero piacere. La combinazione di colori intensi, luce morbida e paesaggi montani crea infinite opportunità per catturare immagini uniche. Ecco alcuni consigli che ho trovato utili durante questa esperienza:

  • Arrivare presto: La luce dell’alba è perfetta per fotografare il foliage, poiché offre toni caldi e ombre lunghe che esaltano i colori autunnali.
  • Sfruttare i riflessi: Le acque calme del lago sono ideali per creare composizioni simmetriche, riflettendo le montagne e gli alberi circostanti.
  • Giocare con le prospettive: Provare diverse angolazioni e utilizzare elementi naturali in primo piano, come foglie o rocce, può aggiungere profondità alle foto.

Conclusione: il fascino del Trentino in autunno

La mia escursione al Lago di Tovel è stata un’esperienza difficile da dimenticare, che si aggiunge a molte altre escursioni fotografiche altrattanto intriganti. Non solo per la bellezza dei paesaggi, ma anche per la sensazione di pace e connessione con la natura che ho provato. Se state cercando un luogo dove poter vivere l’autunno in tutta la sua magnificenza, il Lago di Tovel in Val di Non è sicuramente una destinazione da non perdere. Ricordatevi di portare con voi la vostra macchina fotografica e di prepararvi a catturare uno dei migliori spettacoli naturali che l’Italia ha da offrire.

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Vista dall'alto del ponte Vecchio di Mostar, Bosnia-Erzegovina.

Il ponte di Mostar: da tragedia a simbolo di speranza

Visita a Mostar nel 2010: un viaggio indimenticabile con mia moglie

Nel 2010, mia moglie e io abbiamo avuto il privilegio di visitare la storica città di Mostar, una gemma situata nel cuore della Bosnia-Erzegovina. Ogni angolo di questa città ci ha raccontato storie, con il Ponte Vecchio che ne incarna il simbolo più significativo.

Il ponte vecchio sulla Neretva: simbolo di resilienza

Il Ponte Vecchio di Mostar, con la sua maestosa arcata che si estende sopra le acque turchesi del fiume Neretva, è tristemente noto per essere stato distrutto durante la guerra dei Balcani nel 1993. Tuttavia, la sua ricostruzione nel 2004 ha segnato un atto di rinascita e riconciliazione per la città e i suoi abitanti. Passeggiando sul ponte, abbiamo potuto percepire l’importanza storica e simbolica di questo capolavoro architettonico.

La vista di Mostar: una città che unisce

Dall’alto del Ponte Vecchio, la vista su Mostar è semplicemente mozzafiato. Le case dai tetti rossi, le antiche moschee e le strade acciottolate che si snodano lungo le rive del fiume offrono uno spettacolo unico. Sono case che raccontano di una città che ha saputo fondere diverse culture e religioni nel corso dei secoli. Abbiamo scattato diverse foto per catturare la bellezza e l’atmosfera di questo luogo magico.

Negozi sul ponte: un tuffo nel passato

Camminando lungo il ponte, ci siamo fermati nei piccoli negozi che lo costeggiano, dove il tempo sembra essersi fermato. Ogni bottega racconta una storia, con oggetti e manufatti che riflettono la ricca tradizione artigianale della regione. È stato un vero piacere curiosare tra le bancarelle e scoprire i tesori nascosti che Mostar ha da offrire.

Artigianato locale: un patrimonio da scoprire

Tra i prodotti che più ci hanno colpito, ci sono stati i tradizionali tappeti, i gioielli in argento e gli oggetti in rame, tutti realizzati a mano con una maestria che si tramanda da generazioni. Abbiamo portato a casa alcuni di questi prodotti come ricordo di un viaggio indimenticabile e come testimonianza della cultura vibrante e resiliente di Mostar.

Mostar rimane per noi una delle mete più affascinanti che abbiamo visitato, un luogo dove la storia e la bellezza naturale si fondono in un connubio perfetto.

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Graffiti su un edificio a Camden Town con immagini di piante ed animali

Camden Town: un’esperienza multisensoriale nel cuore di Londra

Camden Town: una delle zone più iconiche e vivaci di Londra

Durante la mia recente vacanza a Londra con mia moglie, abbiamo deciso di esplorare Camden Town, una delle zone più iconiche e vivaci della capitale. Nonostante avessi sentito parlare molto di questo quartiere, la realtà ha superato di gran lunga le aspettative. Camden Town non è solo una meta turistica, è un’esperienza multisensoriale che racchiude l’essenza multietnica e alternativa di Londra.

Perché Camden Town è un must-see per i turisti

Visitare Camden Town è diventato un must-see per chiunque si trovi a Londra. Ma perché questo quartiere è così speciale? La risposta è semplice: Camden riesce a fondere in un solo luogo l’energia creativa, la diversità culturale e un’atmosfera ribelle che difficilmente si trova altrove. È un luogo dove l’arte, il cibo e la musica si mescolano in un caotico ma affascinante spettacolo di colori, sapori e suoni.

Street Art: un museo a cielo aperto

Una delle prime cose che cattura l’attenzione a Camden è la street art che decora gli edifici lungo la strada principale. Questa forma d’arte urbana non è solo decorativa, ma rappresenta l’anima del quartiere. Ogni murales racconta una storia, spesso legata alla cultura pop, alla musica o a messaggi sociali. Camden è un museo a cielo aperto, dove l’arte diventa parte integrante del paesaggio urbano, arricchendo l’esperienza visiva di chi passeggia tra le sue strade.

Il cibo etnico: un viaggio tra i sapori del mondo

Camden è anche il regno dello street food, dove la varietà di cibi etnici riflette la diversità della popolazione londinese, ancor più che nel resto della città. Camminare tra i chioschi di Camden Lock è come fare un viaggio intorno al mondo attraverso i sapori. Si passa dal profumo delle spezie indiane ai piatti piccanti della cucina messicana, dai dolci orientali alle specialità europee. Ogni chiosco compete per attirare l’attenzione dei passanti, con metodi simpatici ma quasi aggressivi, che contribuiscono a creare un’atmosfera vivace e coinvolgente. Assaggiare queste delizie è un’esperienza imprescindibile, capace di soddisfare i palati più curiosi e avventurosi.

Spettacolo live al Coyote Ugly: divertimento e adrenalina

Come ciliegina sulla torta della nostra giornata a Camden, abbiamo assistito a uno spettacolo live al Coyote Ugly, un bar famoso per l’intrattenimento fuori dagli schemi. Qui, le ballerine non si limitano a esibirsi sul palco, ma salgono sul bancone del bar, coinvolgendo il pubblico in uno spettacolo adrenalinico e divertente. È un’esperienza che racchiude l’essenza di Camden: irriverente, energetica e decisamente indimenticabile.

Camden Town: un microcosmo di Londra

Camden Town rappresenta in piccolo quello che Londra è su scala più ampia: un crocevia di culture, arti e persone che convivono in armonia pur mantenendo la loro identità. È un luogo dove le differenze non solo si accettano, ma si celebrano, e dove ogni angolo racconta una storia diversa. Se state programmando un viaggio a Londra, non potete perdervi questo quartiere unico nel suo genere. Camden Town non è solo un posto da visitare, è un’esperienza da vivere.

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Dettaglio della facciata del Monastero di Petra con colonne e decorazioni scolpite nella roccia

Esplorare Petra: un viaggio nell’antica città dei Nabatei

Introduzione alla meraviglia di Petra

Petra, l’antica città scavata nella roccia rossa del deserto giordano, è uno di quei luoghi che lascia un’impressione indelebile su chiunque lo visiti.

Entrando nel mondo antico: il Siq

Arrivato al centro visitatori di Petra, mi sono sentito come se fossi stato trasportato indietro nel tempo, in un’epoca di carovane di cammelli e mercanti arabi. Il biglietto d’ingresso in mano, mi sono diretto verso il Siq, il lungo e stretto canyon che funge da ingresso principale alla città antica. Le pareti del Siq, alte e imponenti, sembrano chiudersi sopra di te, creando un’atmosfera di mistero e anticipazione. Mentre camminavo lungo questo corridoio naturale, ho potuto ammirare le delicate sfumature della pietra arenaria che vanno dal rosso intenso al rosa pallido, con striature che raccontano milioni di anni di storia geologica.

L'emozione del tesoro

Il momento culminante del percorso attraverso il Siq è stato l’emergere improvviso del Tesoro (Al-Khazneh), uno degli edifici più iconici di Petra. La sua facciata finemente scolpita nella roccia si è rivelata in una splendida esplosione di dettagli architettonici, e per un attimo sono rimasto senza fiato. Costruito dai Nabatei nel I secolo d.C., il Tesoro è un capolavoro di ingegneria e arte antica, con colonne corinzie, fregi e sculture che testimoniano la grandezza di questa civiltà.

Esplorando il cuore di Petra

Dopo aver scattato diverse foto del Tesoro, mi sono addentrato più a fondo nella città. Le strade e i sentieri di Petra sono un labirinto di meraviglie archeologiche. Ho visitato il Teatro, un’impressionante struttura semicircolare scavata nella roccia che poteva ospitare fino a 8.000 spettatori. Successivamente, ho esplorato le Tombe Reali, una serie di maestosi sepolcri con facciate elaborate che si affacciano su un ampio cortile.

L'ascesa al Monastero

Uno dei momenti più memorabili della mia visita è stato il percorso fino al Monastero (Ad-Deir), uno dei punti più alti di Petra. La salita è impegnativa, con oltre 800 scalini scolpiti nella roccia, ma la vista panoramica dalla cima vale ogni goccia di sudore. Il Monastero è simile al Tesoro nella sua grandiosità, ma ancora più grande e isolato, emanando un’aura di maestosità e solitudine.

Tra le rovine e la storia dei Nabatei

A Petra, ogni angolo nasconde una storia. Ho camminato tra le rovine di templi, chiese bizantine, e antichi mercati, immaginando la vita quotidiana dei Nabatei, una civiltà di abili commercianti e architetti. La sera, quando il sole calava e le rocce rosse si tingevano di colori caldi e dorati, il Siq e il Tesoro aumentano ancor più l’incanto di una atmosfera surreale.

Conclusione: un viaggio indimenticabile

La mia visita a Petra è stata un viaggio nel tempo e nello spazio, un’immersione in una cultura antica e affascinante. È un luogo che stimola l’immaginazione e ispira un profondo rispetto per le capacità umane di creare bellezza e armonia in un ambiente naturale così arido e ostile. Petra non è solo una meraviglia del passato, ma un patrimonio vivente che continua a incantare e ispirare viaggiatori da tutto il mondo.

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View of Wadi Rum desert from the hot air ballon

Volare sopra il Wadi Rum: Un’Avventura in Mongolfiera all’Alba

Una Levata all'Alba

Il viaggio in mongolfiera sopra il deserto di Wadi Rum in Giordania è stato un’esperienza che mia moglie ed io ricorderemo per sempre. L’avventura è iniziata con una levataccia all’alba, prima ancora che il sole facesse capolino all’orizzonte. Il buio della notte ci avvolgeva mentre ci dirigevamo verso il punto di ritrovo, ma l’emozione e l’attesa rendevano il sonno superfluo.

La Magia del Gonfiaggio

Arrivati sul posto, abbiamo avuto l’opportunità di assistere alla preparazione delle mongolfiere. Il gonfiaggio dei palloni è stato un momento affascinante: vedere quelle enormi distese di tessuto prendere vita e sollevarsi verso il cielo era come assistere a un rituale magico. Le fiamme che riscaldavano l’aria per gonfiare i palloni illuminavano il buio della notte, creando un’atmosfera surreale e suggestiva.

L'Ingresso nella Cesta

Entrare nella cesta della mongolfiera è stato un momento delicato che ha richiesto attenzione e prudenza. Con 25 persone a bordo, ogni movimento doveva essere coordinato con cura per garantire la sicurezza di tutti. Una volta sistemati, il decollo è stato dolce e graduale, portandoci lentamente verso l’alto e offrendo una vista sempre più ampia del deserto sottostante.

La Vista Mozzafiato dall'Alto

Quando finalmente siamo stati in volo, la vista che ci si è presentata è stata mozzafiato. I caldi colori dell’alba, noti anche come l’ora d’oro, si combinavano armoniosamente con i toni delle rocce e della sabbia del deserto di Wadi Rum. Il paesaggio si trasformava di minuto in minuto, con le lunghe ombre proiettate dalla nostra mongolfiera che si allungavano sulle colline circostanti, creando un gioco di luci e ombre straordinario.

Un'Esperienza Indimenticabile

Volare sopra il Wadi Rum ci ha permesso di apprezzare la vastità e la bellezza di questo luogo unico da una prospettiva privilegiata. Il silenzio e la serenità del volo, interrotti solo dal soffio del bruciatore, hanno reso l’esperienza ancora più magica e contemplativa.

Un Consiglio per i Viaggiatori

Consiglio caldamente a chiunque visiti la Giordania di provare un viaggio in mongolfiera sopra il deserto di Wadi Rum. È un’esperienza che va oltre il semplice turismo, offrendo un legame profondo con la natura e una vista spettacolare che rimarrà impressa nella memoria per sempre.

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Panorama Costiero di Kos

L’isola greca di Kos

l'isola greca di Kos tra natura, storia e religione

L’isola greca di Kos è stata una sorpresa positiva. La vacanza che mia moglie Sandra ed io abbiamo fatto ad agosto 2023 ci ha fatto apprezzare le bellezze storiche e naturali dell’isola, vera e propria perla del Dodecaneso nel Mar Egeo.

Le splendide spiagge, specie quelle selvatiche nella parte occidentale intorno a Kefalos, fanno il paio con le ricche vestigia storiche con i loro scenari affascinanti che uniscono la maestosità del passato con la serenità del presente.

Vestigia storiche che riflettono una lunga e variegata storia

L’isola di Kos è un tesoro di antiche rovine che raccontano la sua ricca storia millenaria. Queste le principali:

  • Asklepion di Kos: antico santuario dedicato ad Asclepio, il dio greco della medicina, è uno dei siti archeologici più importanti dell’isola. È stato un centro di cura e di pratica medica nel mondo antico, frequentato anche da personaggi storici come Ippocrate, considerato il padre della medicina moderna.
  • Castello dei Cavalieri di San Giovanni: fu costruito nel XIV secolo dai Cavalieri di San Giovanni. Restano solo le rovine con una vista panoramica sulla città e sul mare.
  • Antico Agorà di Kos: sito dell’antico mercato e centro sociale di Kos nell’antichità. Include templi, altari, edifici pubblici e residenziali che risalgono al periodo ellenistico e romano.
  • Casa Romana: villa romana ben conservata situata vicino all’Agorà, nota per i suoi mosaici e le strutture residenziali che mostrano l’architettura e la vita quotidiana romana.
  • Odeon di Kos: piccolo teatro romano, costruito nel II secolo d.C., che era utilizzato per spettacoli musicali e poetici.
  • Santuario di Dioniso: antico tempio dedicato a Dioniso, dio del vino e del teatro, situato vicino all’Agorà.
  • Mura della città di Kos: resti delle antiche mura che circondavano la città di Kos nel periodo bizantino e medievale, testimoni della storia difensiva dell’isola.

Spiagge selvagge con mare cristallino

Tra le numerose spiagge abbiamo quelle nella parte occidentale dell’isola, perchè uniscono bellezza selvaggia e una incredibile tranquillità dato che vi sono proprio pochi bagnanti. Tra le spiagge più belle vanno menzionate:

  • Spiaggia di Kefalos: situata vicino al villaggio di Kefalos, questa spiaggia è nota per le sue acque cristalline e la sabbia dorata. È ideale per nuotare e fare snorkeling.
  • Spiaggia di Agios Stefanos: famosa per le sue rovine antiche situate proprio sulla riva. Offre un mix di bellezze naturali e storiche, con acque limpide e una vista spettacolare sulle isole vicine.
  • Spiaggia di Paradise (Paradise Beach): una delle più popolari dell’isola, nota per la sua sabbia soffice e le acque turchesi.
  • Spiaggia di Camel: piccola baia appartata con acque tranquille e cristalline. È un luogo ideale per chi cerca tranquillità e relax.
  • Spiaggia di Lagada: vicina a Paradise Beach, Lagada è meno affollata e offre un ambiente più tranquillo. Le acque sono calme e la spiaggia è circondata da una natura incontaminata.
  • Spiaggia di Markos: situata tra Kefalos e Kamari, è una delle spiaggie è conosciute e quindi meno affollata.

Esperienza religiosa nella chiesa greco-ortodossa

Per caso, tornando da una spiaggia remota, ci siamo trovati immersi in un’esperienza straordinaria di religiosità presso la chiesa di San Giovanni Battista, in occasione di una ricorrenza importante della Chiesa greco-ortodossa.

Abbiamo partecipato alla Divina Liturgia, una cerimonia liturgica completa simile alla messa cattolica, che include preghiere, canti, letture bibliche, omelie, litanie e l’amministrazione dei sacramenti. È il momento in cui i fedeli prendono parte alla comunione sacramentale del Corpo e del Sangue di Cristo. La celebrazione può durare diverse ore, una lunghezza che riflette la profondità e la ricchezza dei simboli, delle preghiere e dei rituali, tutti elementi che contribuiscono a creare un’esperienza di profonda venerazione e comunione spirituale.

Questa liturgia è intrisa di rituali sacri che evocano una forte connessione con la tradizione e la spiritualità della Chiesa Ortodossa. Al centro della cerimonia si trovano le icone sacre, dipinte secondo precise regole liturgiche che le rendono simboli viventi della presenza divina.

I canti liturgici, intonati dai cori e dai fedeli, sono eseguiti con una musicalità peculiare che riflette l’antica tradizione melodica dell’Ortodossia. Questi canti, ricchi di teologia e poesia, esprimono la fede dei credenti e il loro desiderio di comunione con Dio.

In sintesi, una messa di rito greco-ortodosso è un’esperienza multisensoriale che coinvolge vista, udito e olfatto, immersi in un ambiente ricco di simboli che rappresentano la fede, la storia e la spiritualità della Chiesa Ortodossa. È stato un momento di intensa partecipazione e connessione spirituale, che ci ha lasciato un’impressione duratura

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