Panorama Costiero di Kos

L’isola greca di Kos

l'isola greca di Kos tra natura, storia e religione

L’isola greca di Kos è stata una sorpresa positiva. La vacanza che mia moglie Sandra ed io abbiamo fatto ad agosto 2023 ci ha fatto apprezzare le bellezze storiche e naturali dell’isola, vera e propria perla del Dodecaneso nel Mar Egeo.

Le splendide spiagge, specie quelle selvatiche nella parte occidentale intorno a Kefalos, fanno il paio con le ricche vestigia storiche con i loro scenari affascinanti che uniscono la maestosità del passato con la serenità del presente.

Vestigia storiche che riflettono una lunga e variegata storia

L’isola di Kos è un tesoro di antiche rovine che raccontano la sua ricca storia millenaria. Queste le principali:

  • Asklepion di Kos: antico santuario dedicato ad Asclepio, il dio greco della medicina, è uno dei siti archeologici più importanti dell’isola. È stato un centro di cura e di pratica medica nel mondo antico, frequentato anche da personaggi storici come Ippocrate, considerato il padre della medicina moderna.
  • Castello dei Cavalieri di San Giovanni: fu costruito nel XIV secolo dai Cavalieri di San Giovanni. Restano solo le rovine con una vista panoramica sulla città e sul mare.
  • Antico Agorà di Kos: sito dell’antico mercato e centro sociale di Kos nell’antichità. Include templi, altari, edifici pubblici e residenziali che risalgono al periodo ellenistico e romano.
  • Casa Romana: villa romana ben conservata situata vicino all’Agorà, nota per i suoi mosaici e le strutture residenziali che mostrano l’architettura e la vita quotidiana romana.
  • Odeon di Kos: piccolo teatro romano, costruito nel II secolo d.C., che era utilizzato per spettacoli musicali e poetici.
  • Santuario di Dioniso: antico tempio dedicato a Dioniso, dio del vino e del teatro, situato vicino all’Agorà.
  • Mura della città di Kos: resti delle antiche mura che circondavano la città di Kos nel periodo bizantino e medievale, testimoni della storia difensiva dell’isola.

Spiagge selvagge con mare cristallino

Tra le numerose spiagge abbiamo quelle nella parte occidentale dell’isola, perchè uniscono bellezza selvaggia e una incredibile tranquillità dato che vi sono proprio pochi bagnanti. Tra le spiagge più belle vanno menzionate:

  • Spiaggia di Kefalos: situata vicino al villaggio di Kefalos, questa spiaggia è nota per le sue acque cristalline e la sabbia dorata. È ideale per nuotare e fare snorkeling.
  • Spiaggia di Agios Stefanos: famosa per le sue rovine antiche situate proprio sulla riva. Offre un mix di bellezze naturali e storiche, con acque limpide e una vista spettacolare sulle isole vicine.
  • Spiaggia di Paradise (Paradise Beach): una delle più popolari dell’isola, nota per la sua sabbia soffice e le acque turchesi.
  • Spiaggia di Camel: piccola baia appartata con acque tranquille e cristalline. È un luogo ideale per chi cerca tranquillità e relax.
  • Spiaggia di Lagada: vicina a Paradise Beach, Lagada è meno affollata e offre un ambiente più tranquillo. Le acque sono calme e la spiaggia è circondata da una natura incontaminata.
  • Spiaggia di Markos: situata tra Kefalos e Kamari, è una delle spiaggie è conosciute e quindi meno affollata.

Esperienza religiosa nella chiesa greco-ortodossa

Per caso, tornando da una spiaggia remota, ci siamo trovati immersi in un’esperienza straordinaria di religiosità presso la chiesa di San Giovanni Battista, in occasione di una ricorrenza importante della Chiesa greco-ortodossa.

Abbiamo partecipato alla Divina Liturgia, una cerimonia liturgica completa simile alla messa cattolica, che include preghiere, canti, letture bibliche, omelie, litanie e l’amministrazione dei sacramenti. È il momento in cui i fedeli prendono parte alla comunione sacramentale del Corpo e del Sangue di Cristo. La celebrazione può durare diverse ore, una lunghezza che riflette la profondità e la ricchezza dei simboli, delle preghiere e dei rituali, tutti elementi che contribuiscono a creare un’esperienza di profonda venerazione e comunione spirituale.

Questa liturgia è intrisa di rituali sacri che evocano una forte connessione con la tradizione e la spiritualità della Chiesa Ortodossa. Al centro della cerimonia si trovano le icone sacre, dipinte secondo precise regole liturgiche che le rendono simboli viventi della presenza divina.

I canti liturgici, intonati dai cori e dai fedeli, sono eseguiti con una musicalità peculiare che riflette l’antica tradizione melodica dell’Ortodossia. Questi canti, ricchi di teologia e poesia, esprimono la fede dei credenti e il loro desiderio di comunione con Dio.

In sintesi, una messa di rito greco-ortodosso è un’esperienza multisensoriale che coinvolge vista, udito e olfatto, immersi in un ambiente ricco di simboli che rappresentano la fede, la storia e la spiritualità della Chiesa Ortodossa. È stato un momento di intensa partecipazione e connessione spirituale, che ci ha lasciato un’impressione duratura

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Preah Khan

Tempio di Preah Khan

L’attuale area dei templi di Angkor è stata la capitale dell’impero Khmer che ha esercitato il suo potere su un’area molto estesa della penisola indocinese per centinaia d’anni.

Oggi rimane uno sterminato parco archeologico, patrimonio dell’UNESCO, con centinaia (sì, proprio centinaia) di templi.

Il parco archeologico dove si trovano i templi di Angkor si trova in una grande pianura alluvionale tra il lago Tonle Sap ed i monti del Phnom Kulen, che si estendono per circa 400 chilometri quadrati.

 

Lo stato di conservazione dei templi è molto differenziato ma la magia che trasmettono, e la percezione della straordinaria civiltà che li ha prodotti, colpiscono al cuore il visitatore appena attento ad opere incredibili dell’ingegno umano.

Per una civiltà che allora come oggi era basata sulla agricoltura, con le tipiche stagioni monsoniche ricche di pioggia per metà parte dell’anno e senza piogge per la parte restante, il governo delle acque era la cosa più importante per garantire la coltura del riso e la vita delle persone.

 

Il tempio più famoso è certamente quello di Angkor Wat che unisce alla ricchezza architettonica ed artistica una soluzione idraulica incredibilmente ingegnosa pensando che è stata pensata e realizzata quasi 1000 anni fa.

 

il nome  Angkor Wat spesso viene usato per identificare l’insieme dell’area dei templi. In realtà “Wat” sta per “tempio” e quindi il suo significato è “il tempio di Angkor”.

 

Se il “Tempio di Angor” è il più famoso, ed è diventato il simbolo della Cambogia, vi sono molti altri templi la cui bellezza colpisce.

 

Uno tra quelli che mi ha colpito in modo particolarmente è quello di Preah Khan. La ricchezza delle decorazioni in bassorilievo, la brutale conquista che alcuni enormi alberi con le loro radici hanno fatto nei secoli della costruzione degli uomini, il fascino di un tempio in parte crollato sotto l’azione del tempo, impressionano.

L’aiuto casuale di un custode che mi ha guidato nella scelta delle posizioni da cui fotografare ha di sicuro contribuito a produrre gli scatti più belli.

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