Vista dall'alto del ponte Vecchio di Mostar, Bosnia-Erzegovina.

Il ponte di Mostar: da tragedia a simbolo di speranza

Visita a Mostar nel 2010: un viaggio indimenticabile con mia moglie

Nel 2010, mia moglie e io abbiamo avuto il privilegio di visitare la storica città di Mostar, una gemma situata nel cuore della Bosnia-Erzegovina. Ogni angolo di questa città ci ha raccontato storie, con il Ponte Vecchio che ne incarna il simbolo più significativo.

Il ponte vecchio sulla Neretva: simbolo di resilienza

Il Ponte Vecchio di Mostar, con la sua maestosa arcata che si estende sopra le acque turchesi del fiume Neretva, è tristemente noto per essere stato distrutto durante la guerra dei Balcani nel 1993. Tuttavia, la sua ricostruzione nel 2004 ha segnato un atto di rinascita e riconciliazione per la città e i suoi abitanti. Passeggiando sul ponte, abbiamo potuto percepire l’importanza storica e simbolica di questo capolavoro architettonico.

La vista di Mostar: una città che unisce

Dall’alto del Ponte Vecchio, la vista su Mostar è semplicemente mozzafiato. Le case dai tetti rossi, le antiche moschee e le strade acciottolate che si snodano lungo le rive del fiume offrono uno spettacolo unico. Sono case che raccontano di una città che ha saputo fondere diverse culture e religioni nel corso dei secoli. Abbiamo scattato diverse foto per catturare la bellezza e l’atmosfera di questo luogo magico.

Negozi sul ponte: un tuffo nel passato

Camminando lungo il ponte, ci siamo fermati nei piccoli negozi che lo costeggiano, dove il tempo sembra essersi fermato. Ogni bottega racconta una storia, con oggetti e manufatti che riflettono la ricca tradizione artigianale della regione. È stato un vero piacere curiosare tra le bancarelle e scoprire i tesori nascosti che Mostar ha da offrire.

Artigianato locale: un patrimonio da scoprire

Tra i prodotti che più ci hanno colpito, ci sono stati i tradizionali tappeti, i gioielli in argento e gli oggetti in rame, tutti realizzati a mano con una maestria che si tramanda da generazioni. Abbiamo portato a casa alcuni di questi prodotti come ricordo di un viaggio indimenticabile e come testimonianza della cultura vibrante e resiliente di Mostar.

Mostar rimane per noi una delle mete più affascinanti che abbiamo visitato, un luogo dove la storia e la bellezza naturale si fondono in un connubio perfetto.

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Graffiti su un edificio a Camden Town con immagini di piante ed animali

Camden Town: un’esperienza multisensoriale nel cuore di Londra

Camden Town: una delle zone più iconiche e vivaci di Londra

Durante la mia recente vacanza a Londra con mia moglie, abbiamo deciso di esplorare Camden Town, una delle zone più iconiche e vivaci della capitale. Nonostante avessi sentito parlare molto di questo quartiere, la realtà ha superato di gran lunga le aspettative. Camden Town non è solo una meta turistica, è un’esperienza multisensoriale che racchiude l’essenza multietnica e alternativa di Londra.

Perché Camden Town è un must-see per i turisti

Visitare Camden Town è diventato un must-see per chiunque si trovi a Londra. Ma perché questo quartiere è così speciale? La risposta è semplice: Camden riesce a fondere in un solo luogo l’energia creativa, la diversità culturale e un’atmosfera ribelle che difficilmente si trova altrove. È un luogo dove l’arte, il cibo e la musica si mescolano in un caotico ma affascinante spettacolo di colori, sapori e suoni.

Street Art: un museo a cielo aperto

Una delle prime cose che cattura l’attenzione a Camden è la street art che decora gli edifici lungo la strada principale. Questa forma d’arte urbana non è solo decorativa, ma rappresenta l’anima del quartiere. Ogni murales racconta una storia, spesso legata alla cultura pop, alla musica o a messaggi sociali. Camden è un museo a cielo aperto, dove l’arte diventa parte integrante del paesaggio urbano, arricchendo l’esperienza visiva di chi passeggia tra le sue strade.

Il cibo etnico: un viaggio tra i sapori del mondo

Camden è anche il regno dello street food, dove la varietà di cibi etnici riflette la diversità della popolazione londinese, ancor più che nel resto della città. Camminare tra i chioschi di Camden Lock è come fare un viaggio intorno al mondo attraverso i sapori. Si passa dal profumo delle spezie indiane ai piatti piccanti della cucina messicana, dai dolci orientali alle specialità europee. Ogni chiosco compete per attirare l’attenzione dei passanti, con metodi simpatici ma quasi aggressivi, che contribuiscono a creare un’atmosfera vivace e coinvolgente. Assaggiare queste delizie è un’esperienza imprescindibile, capace di soddisfare i palati più curiosi e avventurosi.

Spettacolo live al Coyote Ugly: divertimento e adrenalina

Come ciliegina sulla torta della nostra giornata a Camden, abbiamo assistito a uno spettacolo live al Coyote Ugly, un bar famoso per l’intrattenimento fuori dagli schemi. Qui, le ballerine non si limitano a esibirsi sul palco, ma salgono sul bancone del bar, coinvolgendo il pubblico in uno spettacolo adrenalinico e divertente. È un’esperienza che racchiude l’essenza di Camden: irriverente, energetica e decisamente indimenticabile.

Camden Town: un microcosmo di Londra

Camden Town rappresenta in piccolo quello che Londra è su scala più ampia: un crocevia di culture, arti e persone che convivono in armonia pur mantenendo la loro identità. È un luogo dove le differenze non solo si accettano, ma si celebrano, e dove ogni angolo racconta una storia diversa. Se state programmando un viaggio a Londra, non potete perdervi questo quartiere unico nel suo genere. Camden Town non è solo un posto da visitare, è un’esperienza da vivere.

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Guggenheim-Museum-at-the-blue-hour

Bilbao: il museo Guggenheim ma non solo

Bilbao oltre il “Guggenheim“ grazie al “Guggenheim”

Se uno dice Bilbao viene subito in mente il museo Guggenheim, progettato dall’architetto canadese Frank O. Gehry e completato nel 1997.

Ma Bilbao, grazie alla scelta visionaria e lungimirante di realizzare un edificio e museo così unici, ha fatto della realizzazione del museo Guggenheim l’occasione per una profonda trasformazione e rinascita della città.

Oggi il turista va a Bilbao per ammirare il “Guggenheim” da fuori e al suo interno (anche se il “fuori” è così unico ed eccezionale che rischia di schiacciare le opere pintxos esposte all’interno).

Ma una volta che si trova lì si rende conto di come la creazione del museo abbia avviato un processo di trasformazione e rinascita ella città rendendola un luogo dove si sta proprio bene.

Bilbao città sostenibile

Oggi Bilbao è una città sostenibile da molti punti di vista, in primis quello di un ridotto impatto ambientale grazie alla adozione di soluzioni energeticamente sostenibili e processi non inquinanti. Ed è sostenibile dal punto di vista del traffico cosa non banale considerando la orografia di una città stampata su ripide colline. Impressiona positivamente la separazione dei diversi tipi di flussi di traffico, gli efficientissimi mezzi pubblici, la cura per i pedoni letteralmente coccolati con i percorsi dedicati e gli ascensori per superare i rilevanti dislivelli.

Cibo di ottima qualità dai pintxos ai ristoranti stellati

Bastano pochi giorni per innamorarsi di una città che delizia anche per una qualità del cibo di livello eccelso. Oltre ai numerosi ristoranti stellati, tra il cui il Nerua all’interno del museo Guggenheim, la qualità media dei tanti piccoli ristoranti è ottima. Ma è impossibile non innamorarsi dei tanti bar dove mangiare i pintxos, equivalenti delle tapas del resto della Spagna, dei cicchetti di Venezia e dei smørrebrød danesi.

Dire che sono dei pezzi di pane guarniti non rende l’idea della qualità delle guarnizioni che i bar migliori si sono inventati facendone delle vere e proprie leccornie.

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Kirovskiy zavod, metro station, St. Petersburg, Russia, subway, wide angle lens

San Pietroburgo: la bellezza sottoterra delle stazioni della metropolitana

San Pietroburgo è uno scrigno pieno di così tante cose belle da vedere che, di primo acchito, non si penserebbe di fare anche il tour delle stazioni della metropolitana.

E invece va fatto perché alcune stazioni sono delle attrazioni sia per la storia che raccontano che per il loro valore architettonico.

In particolare, lungo la prima linea costruita, la linea numero 1contrassegnata dal colore rosso, alcune stazioni vanno visitate con un occhio attento alla loro architettura di insieme ma anche ad alcuni dettagli.

Tra le altre ho fotografato alcune tra quelle consigliate, con un criterio basato sulla velocità di scatto. Il poco tempo a disposizione mi ha imposto il criterio della vicinanza tra di loro.  A partire da una di quelle considerata tra le più belle (Avtovo), mi sono fermato via via a Kirovsky Zavod, Narvskaya, Baltiyskaya, Pushkinskaya per finire a Ploshchad Vosstaniya sotto la stazione dei treni Mosca (Moskovskiy Vokzal).

Per chi fosse interessato a saperne di più riporto i link di Google Map alle singole stazioni:

Le viste di insieme sono fatte con fotocamera Canon 5D Mark II e obiettivo Samyang 14mm f2.8. Scatti fatti ovviamente con il cavalletto. Tripla esposizione con diversi tempi per comporre poi il 3 scatti con la funzione HDR di Lightroom Classic CC, usata in modo moderato.

Le viste di dettaglio sono state fatte con Canon 7D e obiettivo Canon 24-105mm-f4.0 IS.

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Lago di Bled - Chiesa dell'Assunzione della Vergine

Lago di Bled

Il lago di Bled (sloveno: Blejsko jezero; tedesco: Veldeser See) si trova in Slovenia, a nord di Lubiana sulla strada che sale a Villach in Austria, nelle Alpi Giulie. Allungando un po’ la strada di ritorno da Vienna, è un luogo pittoresco dove fermarsi, circondato come è da montaghe e foreste.

Lungo poco più di 2 km ed è largo meno di un 1 km e mezzo, è profondo appena 30 metri.

A nord del lago sorge un castello medievale su una posizione sopraelevata con una vista mozzafiato.

Al centro del lago c’è una isoletta con la Chiesa di S. Maria Assunta (sloveno: Cerkev Marijinega vnebovzetja), costruita nel XV secolo. Nella chiesa c’è la cosiddetta “campana dei desideri”. La tradizione racconta che, qualora venisse suonata, la campana farebbe avverare i desideri.

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